Il Forte, le ville e gli alberi storici

  •  Partenza Torre Pellice - Piazza San Martino
  •  Lunghezza 4 Km
  •  Quota Minima 510 Metri
  •  Quota Massima 600 Metri
  •  Tempo 1.20 h
  •  Senso di percorrenza consigliato ANTIORARIO
  •  Dislivello Salita 90 Metri
  •  Difficoltà tecnica T 
  •  Periodo consigliato Tutto l'anno

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Descrizione

Una passeggiata sulle vie che percorrono la collina alle spalle del centro di Torre Pellice permette di scoprire, attraverso edifici storici disseminati lungo il percorso, un pezzo affascinante di storia del paese a cui è dedicato il libro “Ville e Famiglie a Torre Pellice”, scritto da Maria Rosa Fabbrini. L'itinerario offre una vista panoramica sull'abitato, sono presenti punti di sosta con panchine e una fontana.

Poco lontano da Piazza San Martino, davanti all'ingresso della scuola Mauriziana, inizia via al Forte, strada che sale sull'omonima collina passando accanto al Teatro del Forte e al cedro del libano, albero monumentale ospitato all'interno del cortile della scuola. Proseguendo lungo la via si arriva al bivio con via Rossenghi e via Ravadera dove è presente la fontana dedicata al generale Marcante.

Una breve deviazione in via Rossenghi permette di imboccare, a destra, via Boschetto che costeggia l'altura su cui sorgeva il castello feudale distrutto e ricostruito più volte, affiancato da una precedente torre da cui deriva il nome del paese. Nel 1655, sulle rovine, era sorto il Forte di Santa Maria teatro di ripetute azioni repressive nei confronti dei valdesi, abbattuto definitivamente dai francesi nel 1690. Le rovine sono all’interno di un’area privata, non accessibile, ma da alcuni punti del paese e della collina è possibile un bel colpo d’occhio.

Tornati in via Ravadera, inizia l’itinerario tra le ville storiche della borghesia valdese che, dalla seconda metà dall'Ottocento, hanno caratterizzato il paesaggio di questa collina esposta a sud, nel Settecento ancora coperta da vigne. A metà di via Ravadera si può svoltare a destra in via Miravalle dove si trovano altre ville, per poi discendere, attraverso via Giordanotti, in viale Dante da cui si può nuovamente imboccare, sulla sinistra, via Ravadera e completare l’anello delle ville storiche della zona precollinare. Risalendo in via Ravadera, all'altezza del civico 1, si incontra il secondo albero monumentale del paese: una sequoia gigante.

Concentrate in un percorso di pochi chilometri, le ville testimoniamo la trasformazione delle caratteristiche residenziali e il passaggio da una borghesia committente composta, nell’Ottocento, in prevalenza da pastori e intellettuali, a quella novecentesca, soprattutto industriale, che affidava alla villa l’esigenza di una rappresentatività di status. Il respiro è quello del mondo valdese che convergeva a Torre Pellice, luogo di radici e di forte segno identitario, sia da Torino che dall’Europa. Dal punto di vista architettonico si trovano alcune suggestioni tipiche dell’ambiente alpino con copertura articolata con falde sporgenti, ma anche torrette belvedere che richiamano il gusto medievaleggiante in voga fino agli anni Trenta del Novecento, e i “lambrequins”, ornamento traforato in legno o metallo fissato sul bordo del tetto.

Per tornare nel centro di Torre Pellice, da via Ravadera si può imboccare la strada sterrata che si incontra sulla destra salendo e che passa tra le abitazioni riportando in viale Dante. Dal viale, attraverso via Mazzini e via Repubblica, si torna al punto di partenza.

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