San Secondo di Pinerolo

  • Il territorio

    Il Comune di San Secondo di Pinerolo ha un’estensione territoriale di 12,62 km quadrati, ad un’altitudine media di circa 423 metri s.l.m. E’ collocato tra la Val Chisone e la Val Pellice e conta circa 3.600 abitanti. Il territorio comunale è diviso tra il capoluogo e le due frazioni: Miradolo e Airali. La "vocazione" residenziale di San Secondo ha comportato lo sviluppo di una nuova area urbana attorno a Piazza Europa, che per la sua particolare struttura ad anfiteatro fornisce un invidiabile scenario per spettacoli ed eventi culturali. Alle sue spalle sorge un grande parco attrezzato, cuore verde del paese. Nel concentrico hanno sede: il municipio, le scuole elementari e medie, la scuola materna privata, l'ufficio postale, la farmacia, l'ambulatorio medico,  numerosi esercizi pubblici e commerciali, le principali associazioni comunali. Oggi San Secondo si presenta come un paese aperto e dinamico, dove le tradizioni e la cultura del suo territorio convivono con le attività produttive e la vocazione residenziale favorita dal suo ameno paesaggio e dalla buona qualità della vita. Il comune è gemellato con il comune di Carlos Pellegrini (Santa Fe - Argentina) e fa parte dell'Unione Montana del Pinerolese.

  • La storia

    Poche sono le notizie sulle origine del paese. Una lapide romana, trovata nelle campagne di San Secondo nel Settecento, ha fatto supporre (non senza confutazioni) l'esistenza di un insediamento romano, forse legato al più noto centro di Caburrum (Cavour). Le prime fonti documentarie risalgono al basso Medioevo, e trattano prevalentemente di Miradolium (Miradolo), "castello" soggetto all'abbazia di Santa Maria di Pinerolo, più sviluppato e popoloso rispetto al borgo di San Secondo, anche per la particolare posizione geografica che permetteva di controllare l'accesso alla Val Chisone. Proprio per l'importanza strategica assunta dal "Castello del Lupo" (era questo il nome della fortezza di Miradolo), esso fu scenario di violenti scontri armati: venne infatti distrutto a fine Cinquecento durante gli assalti condotti dalle truppe francesi contro quelle sabaudo-ispaniche. Durante l'età moderna cominciò il declino di Miradolo e, parallelamente, l'ascesa di San Secondo destinato a divenire sede di una contea infeudata ai conti Bianco. Nel Seicento, quando il Pinerolese fu teatro delle cruenti guerre di religione fra cattolici e riformati, San Secondo - che, pur confinando con le terre pedemontane a maggioranza valdese, aveva una popolazione prevalentemente cattolica - non venne risparmiata dalle reciproche violenze. Nel Settecento, con la pacificazione forzata delle due comunità religiose e con la riorganizzazione dello stato sabaudo, San Secondo conobbe un processo di sviluppo (demografico, economico, edilizio) decisivo per il suo futuro. Si incrementò la popolazione, prese piede l'artigianato del vasellame in terracotta (i "tupin"), si sviluppò la frutticoltura e soprattutto la viticoltura (ancora oggi una delle risorse più qualificate), sorsero nuovi eleganti edifici (come la chiesa parrocchiale, bell'esempio di barocco attribuito all'architetto Buniva). Nell'Ottocento questa linea di evoluzione si rafforzò. In particolare assunse grande rilevanza l'artigianato della terracotta: si contavano ben 14 manifatture, che ricavavano l'argilla da apposite cave e smerciavano diverse varietà di prodotti in tutto il Piemonte. San Secondo divenne noto nel circondario, sino al primo Novecento, come il paese dei "tupin" (e non casualmente la maschera carnevalesca del paese è appunto il "tupinè" accompagnato dalla "tupinera"). Con la crisi post-bellica e l'avvento di nuovi materiali, l'industria della terracotta entrò in crisi. Anche a San Secondo l'industria dei "tupin" tracollò, fino a sparire completamente. Il paese fu così costretto a cercare forme di sviluppo in nuovi settori economici. Accanto alla tradizione agricola, si avviarono nel secondo dopoguerra (e specie negli anni Sessanta-Settanta) nuove attività artigianali, commerciali e industriali, insediate prevalentemente nella parte pianeggiante (Airali). Notevole è stato anche l'incremento demografico, che ha comportato un vivace fermento edilizio e residenziale (non privo in alcuni casi, di abusi e scempi irreparabili, come ad esempio il dissennato abbattimento del castello dei conti Bianco a San Secondo).

  • Da vedere

    La Chiesa parrocchiale intitolata a San Secondo è un edificio molto antico, già citato in documenti tardo medievali, che deve la sua attuale conformazione alla ricostruzione compiuta fra gli anni 1773-1785. Al suo interno ritroviamo anche un organo che testimonia la longevità della musica chiesastica in Val Pellice. Fu gravemente danneggiata nel corso degli scontri armati fra cattolici e riformati, negli anni intorno alla metà del Seicento. Nel 1743 ebbero inizio i lavori, a spese della comunità, di ristrutturazione e da lì in poi gli interventi furono molteplici nel corso degli anni anche a causa di successivi danni causati da eventi atmosferici. Nell'area presbiteriale viene conservato un raro e prezioso dipinto raffigurante al centro il Cristo Crocifisso ed, inoltre, tutta la volta è impreziosita da numerosi affreschi. Numerosi dipinti li ritroviamo anche sui vari altari presenti all'interno della Chiesa e lungo tutte le pareti circostanti, così come sulla navata centrale.

    Da segnalare anche la settecentesca Chiesa della Confraternita della SS. Trinità ed il Tempio Evangelico Valdese. Quest’ultimo fu eretto nel 1958, in epoca di grande industrializzazione, grazie alla volontà manifestata da parte di valdesi che si erano spinti dalla montagna verso il fondovalle per esigenze lavorative. La presenza di questo nuovo edificio, ridisegnò completamente i rapporti fra le due comunità religiose presenti sul territorio che, fino ad allora, era stato abitato quasi interamente da cattolici. Dal punto di vista architettonico tale tempio è impostato sul classico asse longitudinale che assegna al pulpito il posto dell’abside, qui non semicircolare ma poligonale e più largo del corpo centrale dell’edificio.

    Non lontano dal centro abitato di San Secondo, in frazione Miradolo,  ritroviamo anche la Chiesa di Santa Maria Assunta, eletta parrocchiale nel 1481, ristrutturata e parzialmente ricostruita nel secondo quarto del Settecento in seguito ad ingenti danni subiti nel corso del Seicento a causa di “guerre di religione” che coinvolsero cattolici e riformati delle valli pinerolesi. Al suo interno ritroviamo una scultura della Madonna del Rosario realizzata da uno scultore piemontese nella seconda metà del XVIII secolo. Sono visibili anche qui numerosi dipinti ed una fonte battesimale cinquecentesca decorata ed abbellita da una costruzione architettonica a forma di tempietto aperto verso lo spettatore arricchita da motivi floreali e ghirlande; ai lati, all'interno di due nicchie possiamo scorgere Gesù Cristo e San Giovanni Battista, frontalmente vi è rappresentata la colomba dello Spirito Santo e nella parte superiore troneggia l'Eterno fra le nuvole.

    Da segnalare anche la Villa della poetessa Colombini, dimora signorile dell'Ottocento, oggi sede della scuola materna statale. 

    Sul territorio comunale, inoltre, sono presenti alcune Cappelle che segnaliamo alla Vostra attenzione: la Cappella di Airali, sita nell’omonima frazione, intitolata a San Giovanni Battista e risalente alla seconda metà del XVII secolo e la Cappella di San Rocco, situata a metà percorso di Via San Rocco in direzione Osasco, al cui interno ritroviamo tracce di architetture rinascimentali visibili soprattutto nelle mensole a sostegno della volta a crociera e molti altri pregiati affreschi.

    Ci sono poi, disseminati nelle nostre campagne, anche diversi Piloni Votivi rappresentanti immagini votive e religiose e numerose Croci Rurali, simboli della pietà popolare e testimonianza dell'attaccamento delle popolazioni alla visibilità del sacro. In merito purtroppo sono scarse o nulle le fonti d'archivio, certo è che già in età antica le croci svolgessero funzione sacrale rappresentando oggetti rituali a cui veniva attribuita la capacità d'impedire a entità malefiche di infestare abitazioni, villaggi e campi agricoli: molto spesso segnavano il confine tra due o più territori, oppure tra diverse proprietà. Le possiamo ritrovare in Via San Rocco, Via Fossat, Via Airali Superiori, Via Castel del Lupo.

     

    Si segnala, inoltre, in centro paese fronte farmacia, la presenza della Villa appartenuta a Gustavo Adolfo Rol, celebre sensitivo del novecento il quale, era solito abitarla nel periodo estivo. Per Rol San Secondo era molto importante ed, infatti, decise di essere sepolto nel cimitero centrale, luogo in cui è ancora oggi possibile visionare la tomba di famiglia.

    Ancora, con ingresso su Via Rivoira Don, vi segnaliamo “La Sorridente”, meravigliosa Villa risalente al 1896, costruita per volontà degli armatori genovesi Caramura. Oggi è sede di un’importante Business School che si occupa, assieme a tante altre attività collaterali, di favorire il dialogo tra il modo del lavoro, le istituzioni e le imprese, incrementando lo sviluppo di lavoratori ed aziende.

    In conclusione vi ricordiamo di visitare Il Castello di Miradolo, sicuramente già noto ai più, eretto nel XV secolo per volontà dei Marchesi Massel di Caresana ed oggi, sede della Fondazione Cosso, la quale si occupa di molteplici attività aperte al pubblico e si prende cura del suo meraviglioso parco secolare.

  • Bibliografia su San Secondo

    Elio BIAGGI - Castellania di Miradolo, Contea di San Secondo nella storia del Vecchio Piemonte; Paolo COZZO – San Secondo di Pinerolo, immagini e storie; Comuni di SAN SECONDO DI PINEROLO, PRAROSTINO ed OSASCO – 60° anniversario della Liberazione 1945-2005; Comuni di SAN SECONDO DI PINEROLO e PRAROSTINO - “Ti Ricordi?…”raccolta di testimonianze.

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